La labirintite è un’infiammazione dell’orecchio che provoca disturbi dell’equilibrio. Spesso confusa con semplici vertigini o nausea, in realtà è un disturbo molto serio che interessa una specifica zona dell’orecchio interno, il labirinto, e comporta un danneggiamento del sistema vestibolare. A seconda dei casi, la labirintite può essere persistente e durare dalle tre alle sei settimane o manifestarsi esclusivamente sotto forma di attacchi improvvisi.
I principali sintomi sono nausea, vomito, nistagmo (una sorta di movimento oscillatorio e ritmico del bulbo oculare assolutamente involontario), malessere diffuso, calo dell’udito, acufeni, ma soprattutto vertigini e perdita di stabilità. Tali sintomi possono avere un’intensità variabile a seconda della forma e della natura del disturbo e costringere anche la persona a letto per lungo tempo, in caso di grave instabilità, per esempio.
La labirintite, infatti, ha cause spesso non chiare. Può dipendere da un virus, da un’infezione batterica, può derivare da un’altra malattia (orecchioni, morbillo, mononucleosi, o addirittura un semplice raffreddore), può essere conseguenza di un trauma cranico o semplicemente discendere da condizioni estreme di stress o allergia, in alcuni casi dipende da malattie gravi come tumori o sifilide. A seconda dei casi, ovviamente, essa ha conseguenze più o meno gravi, sia per quanto riguarda l’intensità dei sintomi sia per la loro persistenza nel tempo.
Alcune forme di labirintite, infatti, possono prevedere danni permanenti all’apparato vestibolare e in questi casi il decorso della malattia di solito si divide in tre fasi: una fase acuta, che racchiude i sintomi più gravi, due settimane circa in cui i sintomi si affievoliscono, fino alla guarigione, e una fase finale cronica, di compensazione, che può durare mesi o anni.
In ogni caso i sintomi acuti, cioè le vertigini, la nausea e il vomito, guariscono dopo diversi giorni o settimane in tutti i casi di labirintite, invece nel caso di una riduzione dell’udito essa varia maggiormente da persona a persona, ma può avere effetti anche permanenti. Di norma la persona affetta da labirintite accusa un certo grado di ipoacusia, ma esistono forme più gravi in cui si determina una lesione irreversibile dell’orecchio interno che può condurre anche a una sordità grave.
Altro sintomo legato all’udito è la manifestazione di acufeni, diffusa quasi in tutti i casi di labirintite: i fastidiosi suoni si possono udire in momenti alternati o di continuo e spesso si concentrano nella fase iniziale della malattia.
In tutti i casi di labirintite, comunque, il calo dell’udito è un sintomo che va riferito immediatamente allo specialista: molto spesso si abusa del termine labirintite andando a indicare anche patologie che le somigliano ma non corrispondono alla vera e propria neurite vestibolare, ma nei casi più seri è opportuno affrontare il problema il prima possibile, per evitare che esso comporti danni irreversibili per la salute e soprattutto per l’udito della persona.