I bambini cominciano a udire e a riconoscere il ritmo e la melodia delle voci già nei primi mesi di vita. Spesso, quando si parla loro, rispondono emettendo dei suoni con la voce. Se un problema uditivo viene trascurato, la capacità di apprendere il linguaggio orale potrebbe essere fortemente pregiudicata.
La sordità nei neonati, in particolare, può provocare nel caso sia grave e/o profonda, la non acquisizione del linguaggio se non trattata in maniera adeguata precocemente. Gli effetti della sordità neonatale, sullo sviluppo comunicativo linguistico del bambino dipendono infatti dalla entità della sordità e dall’epoca di insorgenza della stessa nel senso che tanto più grave è la sordità e precoce l’epoca di insorgenza tanto più marcati saranno tali effetti. La percentuale di sordità è l’1/1000 nei nuovi nati e tende ad aumentare del 4-5% nei bambini con fattori di rischio audiologico.
La sordità può essere classificata in base:
– alla sede della lesione,
– al grado di perdita uditiva;
– all’epoca di insorgenza;
– all’agente eziologico.
Lo sviluppo in bambini normoudenti:
I neonati nei primi mesi, generalmente sussultano in risposta a un suono forte e improvviso. Talvolta voltano il capo in direzione del rumore.
Verso i 2 mesi – l’udito del bambino è migliorato. Ora dovrebbe essere in grado di udire suoni di tonalità e intensità diverse.
Verso i 3–4 mesi – il bambino comincia a riconoscere la voce dei genitori, ad articolare alcune consonanti (M, K, G, P e B) e vocali.
Verso i 5–6 mesi – il bambino comincia a ridere. I suoni confusi che emette somigliano sempre di più a delle parole.
Verso gli 8–9 mesi – il bambino comincia a comprendere la relazione che lega le parole ai gesti.
Verso i 11–12 mesi – il bambino comincia a comprendere semplici parole come “latte” “biberon” o “bagno”. Dovrebbero cominciare a pronunciare parole come “Mamma” o “Pappa”.